Anno nuovo, guida SEO nuova! Ogni anno porta con sé buoni propositi e una serie di nuove guide su come posizionare al meglio un sito Web nelle SERP dei motori di ricerca. A dire il vero le guide non sono nuove, ma nel migliore dei casi, “aggiornate” con gli ultimi suggerimenti donati proprio dai motori di ricerca.
Visto che la gran parte dei blog si ispira fortemente a qualche guru per creare la propria guida, io ho deciso di riportare in questo articolo la guida SEO dello specialista che preferisco (e che in molti casi ha formato gli altri guru), ovvero Brian Dean di Backlinko.
Alla fine di ogni anno solare il buon Brian pubblica e/o aggiorna la sua guida SEO di Backlinko che, come al solito, diventa in breve tempo un punto di riferimento del settore. I punti di forza di questa guida sono:
- Chiarezza dei contenuti (in stile infografica);
- Competenza e autorevolezza del brand;
- Linguaggio semplice e ricco di esempi.
Uno dei pregi delle pubblicazioni di Backlinko è sicuramente la chiarezza espositiva. Ogni articolo, e non fa eccezione questa guida, è ricco di esempi, descrizioni, video e materiale informativo. Questa abbondanza permette a qualsiasi lettore di comprendere pienamente i contenuti, indipendentemente dal livello di conoscenza.
Guida SEO: contenuti
La guida prende in rassegna molti contenuti suddivisi in 9 capitoli.
Prima di iniziare ti ricordo che le guide ufficiali SEO di Google sono:
Capitolo 1: Segnali Web Essenziali
I “Segnali Web Essenziali” sono un insieme di metriche specifiche che “misurano” l’esperienza dell’utente durante la navigazione di un sito Web:
- Largest contentful paint: consiste nel tempo di caricamento dell’elemento più grande della pagina (valore di riferimento <= 2,5 sec.).
- First input delay: è il tempo trascorso tra la prima interazione dell’utente con il sito Web e la risposta di quest’ultimo (il valore di riferimento è <= 100 ms).
- Cumulative layout shift: stabilità visiva del caricamento (il fatto che il layout non cambi durante la navigazione).
Un ottimo articolo di approfondimento sui Core Web Vitals lo trovi nel blog di SemRush.
Fondamentalmente li possiamo raggruppare in una parola: velocità! Il tuo sito deve essere veloce, leggero, agile, deve garantire all’utente, sia desktop che mobile, una esperienza di navigazione eccellente. Queste metriche “core” si vanno ad aggiungere a quelle già caldamente consigliate da Google:
- ottimizzare il sito per i dispositivi mobili;
- minimizzare il caricamento delle pagine;
- utilizzare il protocollo HTTPS per garantire maggiore sicurezza;
- ottimizzare gli annunci pubblicitari con gli interstitial.
Per migliorare il tuo sito e rispettare i parametri Web Vitals di Google sono essenzialmente due gli strumenti che ti possono aiutare:
- PageSpeed Insights: strumento che analizza i contenuti di una pagina web e genera suggerimenti per renderla più veloce.
- Google Search Console: la console di Google per analizzare il tuo sito Web e renderlo un posto migliore per i tuoi utenti.
Oltre alla guida ufficiale per la Search Console di Google, ti segnalo la guida di Backlinko e quella di Kinsta.
Capitolo 2: Google Passages
Google ha annunciato “Passages” che consiste in un aggiornamento dell’algoritmo per il posizionamento dei contenuti nella SERP. Fondamentalmente Passages permette a Google di posizionare nella SERP una porzione di un articolo “indipendentemente” dall’articolo stesso.
Il suggerimento di Backlinko è quello di suddividere gli argomenti in sezioni (e sottosezioni), meglio con un titolo H2/H3, in modo da garantire più chance al contenuto di posizionarsi correttamente.
Alla luce di questo aspetto, acquistano ancora più importanza i long form content, ovvero contenuti lunghi ed esaustivi pensati per rispondere alle domande degli utenti.
Ti segnalo alcuni articoli davvero utili che spiegano bene la differenza sulle diverse categorie di contenuto:
Capitolo 3: ottimizzazione dello snippet in primo piano
Gli snippet in primo piano (oppure in evidenza o “posizione zero”) sono attivati automaticamente durante una ricerca per fornire una risposta rapida o un riepilogo con uno snippet di contenuti di un sito Web pertinente. Lo snippet in primo piano ha più probabilità di attivarsi se la ricerca viene formulata sotto forma di domanda.
Questi particolari snippet sono “in primo piano” proprio perché vengono pubblicati nella SERP in una casella speciale nella parte superiore, sopra ai risultati di ricerca organici, con una descrizione testuale sopra il link. I sistemi automatici di Google determinano se una pagina costituisce un valido snippet in primo piano da mettere in evidenza per una richiesta di ricerca specifica.
Qui puoi leggere alcuni suggerimenti di Backlinko relativi al fetured snippet.
Capitolo 4: la visual search
In questo capitolo la guida si sofferma sulle grandi possibilità delle “ricerche visuali” e prende l’esempio principale di Google Lens. Cerca (e trova) quello che vedi dice il payoff del sito, perché Lens è un servizio Google dedicato all’analisi visiva, ottenuta grazie all’intelligenza artificiale.
All’atto pratico, Lens è in grado di categorizzare e riconoscere gli elementi inquadrati tramite la fotocamera di smartphone e tablet e proporre risultati di ricerca pertinenti forniti, come è semplice immaginare, attraverso Google: in parole povere, possiamo definire un po’ Lens come lo Shazam dei contenuti visivi. (dal sito di Salvatore Aranzulla).
Ecco una guida sui fattori di ranking della visual search realizzata da Backlinko.
Capitolo 5: l’autorità del dominio (2.0)
Dando seguito alla Linee Guida per i Quality Rater pubblicate da Google, assume maggiore importanza E.A.T., ovvero Expertise, Authoritativeness, and Trustworthiness. Questo acronimo costituisce il sistema di valutazione per i contenuti presenti nel Web, e sono proprio Esperienza, Autorevolezza e Affidabilità a costituire le “metriche di giudizio” per la qualità dei contenuti pubblicati nei siti Web.
Fondamentalmente Google vuole che i contenuti siano creati per rispondere alle domande degli utenti e/o risolvere il loro problemi. Quindi le pagine devono avere un fine utile per l’utente, basandosi:
- Sull’Esperienza di chi crea il contenuto che deve dimostrare di possederne in relazione a quello che scrive.
- Sull’Autorevolezza di chi scrive (inteso anche come sito) dove è determinante la capacità di farsi riconoscere come esperto dell’argomento su cui si sta creando contenuti.
- Sull’Affidabilità che lega allo scopo per cui si creano i contenuti, garantendo la loro veridicità.
E.A.T. si connette direttamente ai contenuti YMYL (Your Money Or Your Life), ovvero quei temi “caldi” in cui per Google bisogna essere necessariamente un professionista riconosciuto per contribuire con dei contenuti di qualità.
Capitolo 6: l’importanza dei video
L’accento del capitolo è sull’importanza dei video e della loro integrazione nelle pagine di un sito Web (es. da YouTube).
Alcuni consigli utili sono:
- ottimizzare il titolo e le meta informazioni (descrizione e tags);
- inserire i sottotitoli;
- utilizzare e far crescere il canale YouTube.
Capitolo 7: l’intento di ricerca
Ogni parola chiave nasconde un intento di ricerca da parte dell’utente, che ad esempio:
- vuole maggiori informazioni su qualcosa;
- desidera acquistare un prodotto/servizio;
- cerca una comparazione tra due prodotti.
Più il contenuto soddisfa queste esigenze, migliore sarà il posizionamento garantito da Google.
Generalmente l’intento in ambito SEO viene suddiviso in:
- Ricerche informative (know): sono probabilmente le ricerche più generiche perché effettuate da utenti che vogliono approfondire un particolare argomento. Ad esempio vuole sapere come fare qualcosa di preciso.
- Ricerche transazionali (do): generalmente sono quelle ricerche che l’utente fa quando è pronto ad effettuare un acquisto. L’utente cerca un sito sul quale compiere una azione
- Ricerche navigazionali (go): quando l’utente vuole raggiungere un sito preciso o un brand.
Alla luce di questo aspetto, risulta importante creare contenuti 1:1, che diano all’utente esattamente quello che sta cercando. Non necessariamente contenuti nuovi, ma anche una rielaborazione e ottimizzazione di contenuti giù pubblicati in passato (vedi ad esempio la Tecnica del grattacielo).
Capitolo 8: limitare il calo di CTR
In questo capitolo sono presenti alcuni consigli utili:
- includere la keyword principale nell’url;
- includere elementi emozionali nell’articolo;
- compilare le meta informazioni per ogni pagina.
Ho trattato questo argomento nella guida Come scrivere un articolo SEO per il tuo blog, contenuto che ti consiglio di leggere perché è scritto come guida passo passo per la redazione di un articolo per il blog.
Capitolo 9: risorse utili
In questo capitolo della guida sono presenti diversi dati e report per confermare la bontà dei suggerimenti appena descritti.
Io voglio invece indicarti altri contenuti davvero speciali che puoi trovare nel blog di Backlinko:
Mi chiamo Gabriele Rizzi
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